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Gabriele Mazzara è nato a Fabriano, ma nella città di Gentile non è rimasto a lungo ed i prolungati soggiorni in Inghilterra, nei Paesi Arabi ed in Estremo Oriente ne hanno influenzato la cultura ed allargato la visione del mondo. Le sue opere di pittura, scultura e grafica rimangono saldamente legate alle radici dell'arte italiana del '900. Nell'ambito della sua ricerca egli evita accuratamente le tentazioni dell'informale , della Pop Art e di tutte le Avanguardie per affidarsi totalmente alla sua vocazione figurativa che, eludendo ogni accademismo ed ogni realismo, si colloca in una sfera in cui l'immagine , mediata dalla sua cultura e dalla sua poetica , scopre una rinnovata capacità di dare presenza alle cose. In particolare l'analisi della sua produzione scultorea, rivela fonti d'ispirazione che, trasmigrando dai Mesopotamici , agli egizi fino agli Etruschi, si colloca più generalmente nell'area mediterraneo-arcaica. Si può dire così che gli archetipi figurativi di questa civiltà, per lui, non sono tanto memoria quanto reminescenza, secondo una distinzione che, come è noto, risale ad Aristotele e separa la semplice riproduzione dei ricordi dalla loro rielaborazione dinanzi a situazioni nuove. Ora, la concezione artistica dell'artista appare ispirata da una idea dinamica della storia, che prosegue lungo percorsi tracciati nel passato, ma non è mai la stessa, sicchè l'artista persegue non la continuità col passato per adattarla al presente, ma la diversità del presente per porla nel giusto rapporto con il passato. NOTA BIOGRAFICA |