"Il Granarone"

Ubicato nel cuore di Calcata, è il locale più ampio (120 mq.) del Borgo medioevale. Il tetto in travi di legno e cotto si poggia su due grandi archi a tutto sesto in tufo; il pavimento conserva le mattonelle rettangolari di cotto, provenienti dalla antica fornace di Mazzano Romano.

Già nel 1632 il "Granarone" figurava su alcuni documenti pontifici, relativi alla licenza di costruzione della banca del grano "monte del grano". Nel 1736 si parla di "Monte frumentario" a favore degli indigenti.

Nel 1765 compare per la prima volta la denominazione "Granarone". Nel tempo, comunque, è stato sempre adibito come granaio di Calcata e, sino agli anni '50, è stato utilizzato come magazzino del Consorzio Agrario.

Abbandonato per oltre 40 anni, all'inizio del 1994, si è salvato da un sicuro crollo grazie all'intervento della artista Olandese Marijcke Van Der Maden che opera in Calcata, da circa 10 anni, come creatrice di Bambole e Marionette.

Marijcke si è attivata nella ricerca di uno sponsor privato che ha acquistato l'inmmobile e ha eseguito le opere di restauro conservativo .

Oggi l'immobile è sede dell'Associazione Culturale fondata da Marijcke e, naturalmente conserva il nome "il Granarone" non per identificare una banca del grano ma un punto di raccolta dei Semi dell'Arte.

Riservato ai futuri sposi

Cercate un posto particolare, romantico, senza traffico, in un'oasi di verde ? Il borgo medievale di Calcata offre tutto questo e di più. L'Associazione Culturale "il Granarone" organizza un pacchetto completo di servizi: cerimonia in chiesa, rinfresco/cena nell'antico granaio del borgo, alloggio in una delle deliziose case che consentono di svegliarsi nel silenzio con il solo cinguettìo degli uccelli.

UN PRESEPE NEL PRESEPE

Dal 6 dicembre al 6 gennaio è possibile ammirare all'interno del Granarone il presepe fatto da Marijcke, che ogni anno viene arricchito da un nuovo personaggio raffigurante un abitante del paese Tutte le figure sono state modellate a mano da Marijcke con un impasto di legno e vestite con un ritaglio di stoffa appartenente agli stessi personaggi rappresentati. Simbolicamente, cosi’, l’artista vuol fare ritornare nel loro antico granaio, i vecchi abitanti che, negli anni cinquanta, hanno dovuto abbandonare il borgo. La notte di Natale i calcatesi scendono, realmente, dal nuovo centro e, in pellegrinaggio, tornano nella loro chiesa del Borgo, assistono alla messa di mezzanotte e poi, infreddoliti, vengono rifocillati con una bevanda calda e una fetta di panettone al “Granarone” laddove,  una volta, si recavano per prelevare il grano, elemento della sopravvivenza. Molti si ritrovano raffigurati nel presepe, per altri è l’occasione per ricordare un amico o un parente e rivivere momenti magici del passato.

Una visita, in questo straordinario Borgo, lascia sempre un segno. Un particolare magnetismo ti attrae e ti infonde un senso di pace. Forse per questo, ai tempi dei Falisci, il sito era considerato un luogo sacro.