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Giovanni Carpentieri, pittore, grafico e video-artista, nasce a Montella nel 1935. Studia a Napoli e nel 1954 entra come allievo nell'Accademia Aeronautica a Nisida. Diventa pilota militare e pilota da caccia. Vive a Verona, a Milano e negli Stati Uniti. Nel 1970 lascia l'Aeronautica Militare, si trasferisce a Roma e inizia l'attività di pilota di linea con la compagnia Alitalia. Si interessa, fin da ragazzo all'arte, al design e all'architettura. Nel 1967, a Milano, conosce Roberto Crippa e ne diventa amico ed allievo. Nello stesso anno apre lo studio a Milano e conosce vari artisti tra cui Fontana, Scheggi, Kodra. Agli inizi, le sue prime opere, che, su plexiglas, tela o cartoncino si inseriscono in un filone di arte minimalista. Sono le "FORME" nelle quali ricerca l'equilibrio tra le geometrie pure ed il colore (spesso bianco su bianco e bianco e nero) e le "VARIAZIONI GEOMETRICHE" sul quadrato, il triangolo e il cerchio. Si interessa, anche attraverso frequenti viaggi in Oriente, alla simbologia nell'arte e alle filosofie Tantra e Zen; in particolare all'aspetto estetico, simbolico ed esoterico di queste discipline. In pittura, fin dal 1967, anno della sua prima mostra personale, privilegia temi astratti con un forte impianto geometrico e una raffinata sensibilità coloristica. Suoi soggetti frequenti sono anche "ICARI" e personaggi volanti, che mostrano, nel loro interno, complessi meccanismi tecnicistici. Nei “TRIANGOLI COLORATI” all’interno di una forma triangolare che ha le stesse proporzioni della piramide di Cheope, vengono messe in risalto composizioni che evidenziano le energie insite nel colore. Nei "TEATRINI PROSPETTICI", scatole tridimensionali di legno, la struttura scenica è tratta dal libro di studi sulle prospettiva dell'olandese del '600 Jan de Vries ed i personaggi, l'uomo e la donna, sono presi da opere di pittori famosi. Nei "TRIANGOLI PROFONDI", invece, le scatole di legno contengono una forma triangolare tridimensionale ottenuta dalla sovrapposizione di più piani e nelle "SCATOLE DI MONTAGGIO", i personaggi, suddivisi in più parti, vengono posti in contenitori di legno dai quali potrebbero concettualmente essere tolti per essere rimontati. Nel 1998 apprende da Andrè Marzuk, a Nizza, la tecnica della pittura con i colori dati con la spugna e della posa dell'oro in fogli. Nascono le "ICONE", pitture astratte su tavola o tela, realizzate con colori acrilici e oro, nelle quali è presente, in uno spazio simmetrico e geometrizzante, una forte valenza spirituale. Nel marzo del 2003 compera un antico spazio a Calcata, una volta rimessa per la carrozza ed i cavalli del signore del borgo, lavora al suo recupero e lo converte in studio e spazio espositivo al quale da il nome di "Natura coelestis". Tra i suoi ultimi lavori sono i "VERTICALI", le “STELE” e le “COSTRUZIONI PROGRESSIVE”. I “VERTICALI”, elementi su tavola a forte sviluppo verticale, componibili e variamente colorati (con inserite strisce d'oro) possono essere accostati a distanze variabili gli uni dagli altri e variati di posizione per formare composizioni diverse. Nelle "STELE", opere tra la pittura e la scultura, anch'essi verticali, Carpentieri prende a prestito la forma dell'uomo e del manichino come appare rappresentato nella sezione nell'Encyclopedie di Diderot e D'Alembert, e la modifica al computer arricchendola con strisce colorate. Nelle "COSTRUZIONI PROGRESSIVE"Carpentieri riprende e trasforma le "Variazioni geometriche" del 1969-70 inserendo molto colore. In esse viene ricercata una "stabilità dinamica" attraverso l'inserimento di linee diagonali che si muovono su sfondi irrazionali. Il nome "Costruzioni progressive" deriva dal fatto che la composizione si crea "in divenire" partendo da un'idea appena accennata. La tecnica è acrilico su tavola o su cartoncino con dimensioni 100X100, 70X70, 70X50. Giovanni Carpentieri ha tenuto numerose mostre personali e collettive il Italia, USA, Canada, Giappone, Francia, Olanda e Grecia. Ha partecipato a molte performances, allestimenti e mostre nell'ambito della ricerca telematica di Tempo Reale a Calcata ed ha diretto dal 1986 al 1993, il Centro Culturale "L'Eremita" di Calcata, da lui stesso fondato. Ha realizzato numerosi audiovisivi di genere documentaristico e culturale e si sta dedicando, inoltre, alla produzione di video d'arte, di ritratti e di opere nelle quali l'immagine viene trattata con effetti di grafica computerizzata. In permanenza alla Galleria REM di Jabeek (Olanda). Attualmente vive e lavora a Calcata , dove compare tra gli “Artisti storici”, in Piazza Roma, 3 - 01030 ed a Roma in Via G.B. Lulli 58 - 00124. Telefono e fax 06 50913709. Torna su oppure vai alla pagina con le immagini . www.giovannicarpentieri.com     giocarpentieri@libero.it |