Da tutto questo si deduce che i problemi cui far fronte sono molti
e che è fondamentale sapere di cosa necessita il
nostro corpo per poi passare a costruire una dieta giornaliera confacente ai
nostri fabbisogni.
Cosa dobbiamo sapere per
costruire la nostra dieta
Introduzione
Proteine
Carboidrati
Lipidi
Vitamine liposolubili (A,D,E,K)
Vitamine idrosolubili (B1, B2, B5, B6, B12,
Biotina, C, PP, Acido folico)
Minerali (calcio, iodio, fluoro)
Fabbisogno di attività
Sulla digestione…
I nostri
fabbisogni (fabbisogno energetico, metabolismo di base (tabella n.6),
fabbisogno di attività (tabella n.7), fabbisogno
proteico (tabella n.8), fabbisogni
degli altri nutrienti (tabella n. 9)
PRIMA PARTE
I
NUTRIENTI DI CUI NECESSITA
IL NOSTRO CORPO
PROTEINE
_Le proteine sono
presenti in tutti gli esseri viventi, anche se possono variare da specie a
specie; esse partecipano a tutti i processi biologici e possono essere enzimi, anticorpi,
ormoni; le proteine introdotte con gli alimenti servono, tra l’altro, a costruire
le nuove proteine dei tessuti ed a sostituire quelle vecchie.
Le proteine sono
molecole complesse costituite da catene di molecole più semplici, gli
aminoacidi; queste catene si differenziano fra loro per la lunghezza e per l’ordine con cui gli
aminoacidi si susseguono.
Tuttavia gli
aminoacidi sono gli stessi per tutti gli esseri viventi, animali e vegetali.
In tutti gli
individui di una stessa specie è identica la sequenza
con cui gli aminoacidi si susseguono formando una certa proteina; invece,
considerando due specie diverse, possono essere diverse le proteine che
svolgono la medesima funzione.
La sequenza con cui
gli aminoacidi devono susseguirsi nel formare una certa proteina è “scritta”
nel DNA (Desossiribo-Nucleic-Acid, Acido DesossiriboNucleico).
Il DNA è una molecola
complessa costituita principalmente da una catena formata da 4 molecole più
semplici dette basi: Adenina, Citosina, Guanina, Timina; la sequenza con cui
queste basi si susseguono nel DNA è “letta” dai meccanismi che determinano la
formazione delle proteine.
Ciò che viene “letto”
è il susseguirsi di terne di basi, ad esempio: ACG oppure TGA; ciascun aminoacido
è identificato
da una terna di basi, così la sequenza delle terne di basi determina la
sequenza degli aminoacidi cioè la proteina “descritta” in quella parte di DNA.
Le
terne di basi associate a ciascun aminoacido sono le stesse per quasi tutti gli
esseri viventi.
Possiamo considerare l’insieme delle molecole di
DNA contenute in una cellula come il LIBRO DELLE ISTRUZIONI necessarie al
funzionamento di quella cellula e dell’ORGANISMO che ( eventualmente ) la contiene . Questo LIBRO è
diviso in VOLUMI e CAPITOLI |
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Gli aminoacidi sono
20: acido glutammico, glutamina, glicina, alanina, serina, idrossilisina, acido
aspartico, asparagina, arginina, prolina, idrossiprolina, cistina, tirosina,
lisina, treonina, isoleucina, leucina, metionina, istidina, fenilalanina,
triptofano, valina, dei quali gli ultimi 9 sono detti essenziali, in quanto il
nostro corpo non è in grado di sintetizzarli (cioè di
formarli a partire dalle altre sostanze già presenti nell’organismo) e quindi
devono essere introdotti con gli alimenti in proporzioni stabilite. Il valore
biologico di un alimento aumenta con l’avvicinarsi delle proporzioni degli
aminoacidi contenuti alle proporzioni richieste per il
corpo umano. Nel caso in cui
qualche aminoacido sia presente in misura minore di quella
richiesta (in tal caso l’aminoacido viene detto limitante) le proteine
contenute nell’alimento non possono essere completamente utilizzate ai fini
dell’accrescimento e del mantenimento dell’organismo, pur contenendo gli altri
aminoacidi in abbondante quantità.
Di proteine sono
ricchi alimenti come le uova, il latte e derivati, la carne, il pesce, i
legumi, ecc., ma queste proteine non hanno tutte il
medesimo valore biologico.
Di alto
valore biologico sono le proteine dell’uovo e quelle del latte, di medio valore
invece quelle della carne, del pesce, dei legumi, delle patate e dei cereali;
comunque, a questo riguardo, è
fondamentale osservare che DI ALTO VALORE BIOLOGICO DEVE ESSERE L’INSIEME DEGLI
ALIMENTI INTRODOTTI AD OGNI PASTO. (15-82)!
CARBOIDRATI
_Essi possono essere
distinti sulla base della loro struttura chimica in semplici e complessi;
quelli semplici, detti zuccheri, comprendono tra gli altri il glucosio ed il
fruttosio, monosaccaridi, ed il saccarosio, il maltosio ed il lattosio, che vengono detti disaccaridi.
I carboidrati
complessi comprendono l’amido, che è assimilato dall’organismo, e le fibre
alimentari (cellulosa, lignina, emicellulose, pectine), che non lo sono.
Le fibre sono comunque molto importanti perché aumentano il bagaglio
fecale velocizzandone
l’evacuazione;
inoltre, come già visto precedentemente, l’assunzione di fibre alimentari è in
relazione
con la prevenzione dei tumori del colon e del retto, del diabete e delle
malattie cardiovascolari.
L’eccesso di
carboidrati introdotti con la dieta viene trasformato
in grasso detto “grasso duro”.
I carboidrati
introdotti con gli alimenti, dovrebbero essere soprattutto quelli complessi mentre il consumo di zuccheri semplici dovrebbe
essere ridotto al 7-8% dell’energia totale.(15-93)!
LIPIDI
_I lipidi assolvono a 3 funzioni fondamentali:
-
sono un’importante riserva
energetica;
-
sono componenti fondamentali
delle membrane cellulari in tutti i tessuti;
-
sono precursori di sostanze
regolatrici del sistema cardiovascolare, della funzione renale e del sistema
immunitario.
I lipidi alimentari
forniscono energia, trasportano alcune vitamine liposolubili e provvedono al
fabbisogno di acidi grassi essenziali.
L’importanza
nutrizionale dei lipidi è dovuta alla composizione
acidica cioè al contenuto in acidi grassi saturi (senza doppi legami),
monoinsaturi (con un doppio legame) e polinsaturi (con più di un doppio
legame).
All’aumentare del
numero dei doppi legami si abbassa la temperatura di fusione ed aumenta la
suscettibilità ai fenomeni di ossidazione dovuti a
cottura; gli oli più facilmente ossidabili sono quelli che contengono maggiori
quantità di acidi grassi polinsaturi come, per esempio, gli oli di semi.
Gli acidi grassi
saturi hanno prevalentemente una funzione energetica, mentre gli acidi grassi
polinsaturi hanno importanti ruoli strutturali e metabolici, sono utili nella
prevenzione di dismetabolismi lipidici e dell’arteriosclerosi.(15-98)!
VITAMINE
_Sono dei
bioregolatori del metabolismo cellulare e non sono sintetizzabili
dall’organismo.
Le vitamine sono
sostanze sensibili alla luce, all’ossigeno, alle alte temperature; è quindi
molto facile perderle durante la cottura dei cibi o le manipolazioni domestiche
degli stessi.
Esse si dividono in
vitamine liposolubili cioè solubili nei grassi, e
idrosolubili, cioè solubili in acqua.
VITAMINE LIPOSOLUBILI
Vitamina A
E’ presente nei cibi
animali (latte, fegato, burro, tuorlo d’uovo) sotto forma di retinolo, nei
vegetali (broccoli, spinaci, carote, frutta) sotto forma di carotenoidi.
La vitamina A resiste al calore ma è sensibile all’azione ossidativa
dell’ossigeno.
E’ indispensabile per
il meccanismo della visione e per la differenziazione cellulare; di conseguenza
è necessaria per la crescita, la riproduzione e l’integrità del sistema
immunitario.
La carenza
di vitamina A può provocare ritardato accrescimento, minore resistenza alle
infezioni, cecità notturna, mentre l’ipervitaminosi può causare anoressia,
cefalea, irritabilità, ecc..
Vitamina D
Solo pochi alimenti,
tutti di origine animale, contengono quantità
significative di vitamina D: l’uovo, il latte, il fegato dei pesci, il burro,
ecc.
La vitamina D è
stabile al calore, ma si denatura con l’irrancidimento dei grassi in cui è
contenuta.
Essa aumenta
l’assorbimento del calcio e del fosforo a livello intestinale ed è necessaria
per la formazione delle ossa.
La carenza
di questa vitamina può derivare da scarsa assunzione o da mancata esposizione
della pelle alla luce solare; nei bambini questa carenza determina rachitismo
mentre negli adulti l’osteomalacias, ossia demineralizzazione delle ossa
piuttosto che mancata mineralizzazione come nel rachitismo.
L’ipervitaminosi può
causare anoressia, vomito, sonnolenza, ecc…
Vitamina E
Le fonti più ricche
di vitamina E sono gli oli vegetali, i cereali, il latte e le uova.
Essa è stabile alla
luce ed al calore ma è alterata dai raggi UV.
La vitamina E svolge
un’importante azione antiossidante sugli acidi grassi insaturi e sulle vitamine
A
e
C, sensibili all’ossigeno; inoltre interviene sulla stabilità ed integrità
delle membrane biologiche.
Una dieta ricca di acidi grassi insaturi necessita di maggiori quantità di
vitamina E.
In genere non si
riscontrano carenze di vitamina E se non in individui
con difetti metabolici nei quali questa carenza può provocare disordini
neurologici, alla retina ed ai muscoli.
L’ipervitaminosi può
dare disturbi intestinali.
Vitamina K
Si trova in notevole
quantità nelle foglie verdi specialmente di spinaci, lattuga, broccoli, cavoli;
mentre
quantità
meno rilevanti si trovano nei cereali, nelle carni e nel latte e derivati.
E’ coinvolta nel
processo di coagulazione del sangue e la sua carenza
può provocare emorragie,
mentre non si hanno
certezze sulle conseguenze da ipervitaminosi.
VITAMINE IDROSOLUBILI
Vitamina B1 (Tiamina)
Si trova soprattutto
nel lievito di birra, nella carne di maiale, nel fegato, nei cereali non
decorticati e nei vegetali verdi; interviene nel metabolismo dei glucidi e
nella trasmissione nervosa.
La carenza
di tiamina provoca alterazioni a carico del sistema nervoso, del sistema
vascolare e di quello gastroenterico; in caso di abuso di alcool il suo
assorbimento viene notevolmente ridotto.
Essendo scarse le
possibilità di immagazzinamento della tiamina, i primi
disturbi di carenza si hanno dopo pochi giorni dal mancato apporto; patologia
da ipovitaminosi è il beri-beri, tipica delle popolazioni che si cibano
prevalentemente di riso brillato (che, come abbiamo visto precedentemente, ha
perso questa vitamina).
Gli effetti dovuti
all’ipervitaminosi non sono stati rilevati se non ad altissime dosi.
Vitamina B2 (Riboflavina)
E’ facilmente reperibile
negli alimenti ed è presente sia nel mondo vegetale (lievito di birra,
vegetali a
foglie verdi) che nel mondo animale (latte, fegato, rene, cuore).
Interviene in diverse
reazioni di ossidoriduzione ed è sensibile alla luce:
per questo il latte, per esempio,
dovrebbe essere venduto in recipienti opachi.
La carenza
di riboflavina porta essenzialmente un arresto della crescita, alterazioni
cutanee, della mucosa labiale e dell’occhio; l’eccesso di questa vitamina invece
viene escreto.
Vitamina B5 (acido
pantotenico)
Essa si trova nel
lievito di birra, nel fegato di manzo, nel tuorlo d’uovo, nel frumento, nel
mais, ed è stabile all’ossigeno ed alla luce.
Una volta assimilata
entra a far parte del coenzima A, indispensabile per importanti reazioni
metaboliche; è anche implicata nella sintesi degli acidi grassi.
Poiché è largamente
diffusa, da qui il nome “pantotenico”, difficilmente si hanno dei casi di avitaminosi; non si conoscono manifestazioni acute o
croniche da ipervitaminosi.
Vitamina B6
(Piridossina e derivati)
Questa vitamina si
trova nel tuorlo dell’uovo, nel merluzzo secco, nel fegato di vitello, nel
germe di frumento, nel prosciutto crudo, nella carne di manzo.
Dall’apporto di
questa vitamina con la dieta dipende la buona utilizzazione
delle proteine alimentari; è anche implicata in alcune reazioni del metabolismo
glucidico e lipidico.
I casi di carenza di vitamina B6 sono molto rari; va comunque
ricordato che non tutta la vitamina B6 presente negli alimenti vegetali è
biodisponibile; la sintomatologia da carenza è caratterizzata da disturbi
nervosi, debolezza e difficoltà di locomozione.
Casi di ipervitaminosi sono associati ad assunzioni superiori a
50 mg/die e vanno considerati potenzialmente dannosi.
Vitamina B12
(Cobalamine)
E’ contenuta in buone
quantità nel fegato, nella carne di manzo, nel tuorlo d’uovo e nel formaggio;
gli alimenti vegetali non contengono vitamina B12.
Questa vitamina
interviene sui sistemi enzimatici del metabolismo di carboidrati, lipidi e
proteine.
Le diete strettamente
vegetariane sono ad alto rischio di deficienza in vitamina B12.
Stati di carenza possono essere osservati in persone anziane con
dieta povera di alimenti di origine animale. Una dieta strettamente vegetariana
della madre in gravidanza è pericolosa per il nascituro, specie se sarà in
seguito allattato dalla madre e poi alimentato anch’esso con dieta vegetariana:
i danni neurologici possono essere irreversibili.
La carenza
di questa vitamina provoca, tra l’altro, disturbi a carico del sistema nervoso;
mentre livelli di ingestione doppi o tripli di quelli normali non causano
effetti dannosi.
Biotina
Alimenti ricchi in
biotina sono il tuorlo d’uovo, il fegato, il latte, i pesci di mare, il
cavolfiore, le
carote,
i pomodori, le mele; la biotina contenuta nei vegetali, però, non è
completamente
disponibile.
E’ una vitamina del
gruppo B il cui ruolo chimico è importantissimo nel metabolismo di un componente degli aminoacidi e nella sintesi degli acidi
grassi.
La carenza
di questa vitamina è rara e può portare a desquamazione del derma, ad anemia,
ecc.; carenze secondarie di biotina sono da imputarsi ad un grande consumo di
uova crude o alla coque, in quanto l’albume contiene una proteina che rende la
biotina indisponibile.
Vitamina C (Acido
L-ascorbico)
E’ presente negli
alimenti di origine vegetale come gli agrumi, i kiwi,
i peperoni, i pomodori e gli ortaggi a foglia verde; si altera facilmente alla
luce ed al calore.
Interviene nella
formazione del collagene, nell’eliminazione dei
radicali liberi, nella formazione dell’adrenalina, favorisce l’utilizzazione
dell’acido folico e l’assorbimento del ferro, ecc.
La carenza
di vitamina C porta ad una fragilità capillare con conseguenti emorragie,
scarsa deposizione del tessuto osseo e conseguente facilità di fratture,
alterazioni e caduta di denti (scorbuto).
Eccessive dosi di
vitamina C danno disturbi a livello gastrointestinale, formazione di calcoli
renali, ecc.
Vitamina PP (Niacina)
I cibi che ne sono
più ricchi sono la carne di maiale, il fegato di vitello, il lievito di birra.
Le sostanze
appartenenti a questo gruppo vitaminico partecipano alle reazioni di ossidoriduzione entrando nella sintesi e degradazione
degli acidi grassi, aminoacidi e colesterolo.
Dosi elevate di
questa vitamina creano danni al fegato ed ipotensione; la sua carenza provoca astenia, anoressia, diarrea, ecc..
Acido folico (folati)
Esso è contenuto
nelle carni (frattaglie), nei vegetali, soprattutto fagioli, pomodori, arance,
in forma più o meno disponibile; esistono infatti
negli alimenti delle sostanze che diminuiscono
l’assorbimento
dell’acido folico (del 20% nei legumi e dell’80% nel succo d’arancia).
_Esso ha un ruolo importante
nel meccanismo di formazione di aminoacidi quali:
glicina, inosina e metionina; nella sintesi della colina, della timina, della
tirosina e dell’emoglobina; inoltre e’ uno stimolatore dell’attività di alcuni
ormoni.
La carenza
di questa vitamina porta, tra l’altro, alla diminuzione dei globuli bianchi nel
sangue, alla riduzione della sintesi del DNA ed RNA, con manifestazioni gravi a
carico delle cellule.
Apporti elevati di
folati possono mascherare eventuali mancanze di vitamina B12, causando effetti
neurologici irreversibili. (15-104 e 49-77)!
MINERALI
_Il residuo minerale
della combustione dei tessuti animali è composto da
elementi principali (calcio, fosforo, potassio, cloro, magnesio) presenti in
quantità dell’ordine del grammo (macroelementi) e da piccole quantità dell’ordine
del milligrammo o meno di altri elementi (ferro, zinco, rame, manganese, iodio,
cromo, selenio, molibdeno, cobalto)
I micro e
macrominerali entrano nella costituzione delle cellule e dei tessuti
dell’organismo e provengono dagli alimenti e dalle bevande introdotti.
Nella valutazione
nutrizionale di un oligoelemento, si deve tenere conto dei concetti di
tossicità, essenzialità e biodisponibilità.
La tossicità è
propria di tutti gli elementi ed è in funzione della concentrazione alla quale
l’organismo
è esposto. Attualmente sono ritenuti essenziali 1/3
degli oligoelementi minerali
conosciuti
(cromo, manganese, ferro, cobalto, rame, selenio, molibdeno,
iodio).(49/15-119)!
Per il ferro si
rimanda al primo capitolo nel paragrafo dedicato all’anemia sideropenica.
Calcio
E’ il minerale più
presente nel corpo umano; il 99% si trova nello scheletro e nei denti.
La quota di calcio
assorbita, circa il 40%, dipende alle condizioni del soggetto e dalle
interazioni con altri componenti della dieta.
Influenza favorevole
sull’assorbimento del calcio è esercitata dalla vitamina D. La biodisponibilità
è aumentata dalla presenza di zuccheri, in particolare del lattosio, e da
aminoacidi come lisina, arginina, ecc…; viene invece
diminuita dalla presenza di fitati, fosfati e dagli acidi auronici contenuti
nella fibra
alimentare.
Ingestioni eccessive
di calcio sono rare e possono provocare calcolosi renali o inibire
l’assorbimento di ferro e zinco.
Situazioni carenziali
acute sono rare e la deficienza di questo minerale nella fase di accrescimento
corporeo
determina una ridotta densità minerale dell’osso. (49)
Iodio
Lo iodio fa parte
degli ormoni tiroidei T3 e T4 la cui azione si esplica
a diversi livelli: nel metabolismo dei glucidi, in quello proteico, lipidico,
fosfo-calcico e nella termogenesi.
La principale
patologia legata alla carenza di iodio è il gozzo.
L’eccessivo apporto
di iodio può provocare ipertiroidismo ed altre patologie; l’ipertiroidismo è
caratterizzato da un tasso elevato di ormoni in circolo.
L’alimento più ricco
di iodio è il pesce, ma in genere lo traiamo da alimenti come il latte, la
carne, i cereali ed i vegetali che introduciamo più
frequentemente del pesce. (49)
Fluoro
Anche
se la reale essenzialità del fluoro è oggetto di controversia, studi
sperimentali hanno confermato l’esistenza di una relazione tra una maggiore
incidenza di carie ed una più bassa assunzione di fluoro; questo potrebbe
inoltre avere un ruolo anche nella mineralizzazione delle ossa.
Bassi apporti di
fluoro aumentano il rischio di incorrere in carie dentali; l’effetto protettivo
del fluoro nei confronti della carie è maggiore nel periodo di formazione dei
denti (cioè nei primi otto anni di vita) ma
probabilmente anche l’adulto continua a ricevere benefici dal consumo di
fluoro.
L’eccessiva
assunzione cronica di fluoro provoca fenomeni di fluorosi che sui bambini si
manifestano con macchie scure sui denti.
Le fonti principali
di fluoro sono le acque potabili, minerali, il pesce, i frutti di mare, le uova
ed il tè. (49)
La digestione inizia
in bocca e continua nella faringe, nell’esofago, nello stomaco, nell’intestino
tenue e crasso, per terminare con l’espulsione dei residui inutilizzabili
attraverso l’ano.
Come organi annessi
vi sono delle ghiandole incaricate di secernere i succhi digestivi che hanno il
compito
di rendere il cibo assimilabile da parte dell’organismo; alcuni condotti
raccolgono il secreto di queste ghiandole e lo riversano nel tubo digerente.
In bocca gli alimenti
sono triturati e masticati dai denti, agglutinati e completamente insalivati
costituendo il bolo alimentare.
La prima
trasformazione che subiscono gli alimenti è dovuta
alla ptialina, enzima contenuto nella saliva e attivo in ambienti basici, che
avvia la digestione dei carboidrati ed in particolare trasforma l’amido in
maltosio .
Il bolo è deglutito e
quindi spinto dalla faringe nell’esofago, mediante movimenti muscolari detti
peristaltici; la deglutizione produce un’onda di contrazione nell’esofago che
giungendo al cardias lo apre, lasciando penetrare il bolo alimentare nello
stomaco.
Lo stomaco secerne
succo gastrico, contenente acido cloridrico e tre enzimi: la pepsina, che
trasforma le proteine, la chimosina, che coagula il latte in caseina, e la
lipasi, che ha un’azione piuttosto limitata sulla digestione dei grassi.
Il succo gastrico
all’arrivo del bolo è poco acido in quanto dà la possibilità alla ptialina di
continuare
il suo lavoro sui carboidrati, per altre due ore circa; solo allora il succo
gastrico
diventerà
più acido per poter digerire anche la parte proteica contenuta negli alimenti.
Mediante contrazioni
peristaltiche il bolo si mischia con i succhi gastrici, la cui secrezione può
essere stimolata dalla presenza degli alimenti nella bocca, dall’odore o anche
dal ricordo dei cibi.
La massa alimentare
trasformata (chimo), attraverso una valvola situata nello stomaco detta piloro, penetra nell’intestino tenue (duodeno).
I movimenti
peristaltici fanno avanzare il chimo attraverso l’intestino tenue finché la
massa alimentare viene trasformata in un liquido
lattiginoso e denso, il chilo, mediante l’azione della bile, del succo
pancreatico e del succo intestinale.
La bile è un liquido
alcalino, prodotto continuamente nel fegato, che si riversa nel duodeno; la sua
azione principale e’ di emulsionare i grassi.
Il succo pancreatico
è un liquido fortemente alcalino che contiene degli
enzimi come la lipasi che scindono i grassi in acidi grassi e glicerina, il
tripsinogeno che, attivato a tripsina, agisce sulle proteine, l’amilasi che
trasforma in disaccaridi gli amidi non attaccati dalla ptialina.
Il succo intestinale
o enterico contiene anch’esso vari enzimi quali per
esempio, l’invertina che scinde il saccarosio in glucosio e fruttosio, la
lattasi che trasforma il lattosio in glucosio e galattosio, la maltasi che
scinde il maltosio in glucosio.
L’assorbimento da
parte del sangue dei prodotti digeriti si verifica
principalmente attraverso i villi intestinali; attraverso i vasi sanguigni
vengono assorbiti gli aminoacidi, i monosaccaridi, la glicerina, le vitamine,
l’acqua e i sali minerali, insieme all’ossigeno necessario per la respirazione
delle cellule dell’organismo. Le sostanze grasse, rappresentate principalmente
da acidi grassi, vengono assorbite dai vasi linfatici,
raggiungendo anch’esse la circolazione sanguigna.
L’ossigeno
trasportato dall’ossiemoglobina, per l’azione di certi enzimi, si fissa sui
carboidrati e sui grassi e li ossida, cioè li brucia;
a seguito di tali combustioni si liberano energia e calore che le cellule
utilizzano per le loro funzioni.
Dall’intestino tenue
il chilo passa nell’intestino crasso dove l’assorbimento è scarso in quanto in esso confluiscono le sostanze inutilizzate, non digeribili,
e le sostanze residue che diventano compatte poiché qui vengono assorbiti,
quasi totalmente, i liquidi contenuti; l’insieme di questi prodotti è detto
feci, contenenti gas solfidrico, da cui deriva lo sgradevole odore.
Le feci si accumulano
nel sigma cecale per essere spinte nel retto ed essere espulse attraverso lo
sfintere dell’ano. (AUTO + 113-28)
SECONDA PARTE
Come anticipato
nell’introduzione, in questa parte del capitolo vengono
forniti gli strumenti pratici per determinare i nostri fabbisogni, analizzare e
comporre una dieta.
Vorremmo innanzitutto
sottolineare che non è facile informarsi in campo
alimentare anche perché non sempre i dati si presentano in forma leggibile e
comprensibile per chiunque senta l’esigenza di saperne di più. Inoltre la carenza di dati sulla biodisponibilità dei nutrienti
contenuti negli alimenti e sulle trasformazioni subite dagli stessi a causa
delle manipolazioni, domestiche e non, fa si che l’analisi e la composizione di
una dieta non siano completamente precise: per esempio, nelle tabelle di
composizione degli alimenti leggiamo che un etto di pomodori maturi apporta 25
milligrammi di vitamina C, ma non è purtroppo riportato che in seguito ad una
cottura di 2 minuti a 70 gradi questa vitamina diminuisce del 50%.
La biodisponibilità
degli elementi nutritivi cambia a seconda degli
alimenti che li contengono; infatti, se vogliamo assumere ferro dobbiamo tener
presente che negli alimenti di origine vegetale la sua biodisponibilità varia
dal 2 al 13% circa, mentre nella carne arriva al 25% circa.
Nel sottomenù
dell’opuscolo troverete le tabelle di composizione degli alimenti che potrete
stampare, copiare o consultare direttamente in video e che vi saranno utili sia
per analizzare la vostra dieta corrente che per comporne eventualmente
un’altra; (48) in entrambe i casi potrete immettere i
dati ottenuti, nelle due sottostanti tabelle (una per gli alimenti ed una per
le bevande) che vi permetteranno di osservarli con chiarezza.
Scomporre in elementi
nutritivi i cibi di tutti i giorni, vi aiuterà, a considerare ciò che mangiate non solo come qualcosa che vi delizia il palato, ma
anche come un insieme di composti chimici di cui il nostro corpo ha bisogno.
COME USARE LE TABELLE
Abbiamo inserito
delle tabelle da completare con gli alimenti, e relative quantità, che
compongono la vostra dieta e con i nutrienti in essi
contenuti; per determinare questi ultimi potrete utilizzare le successive tabelle
di composizione degli alimenti.
Per comodità di
calcolo vi conviene raggruppare gli alimenti dello stesso tipo, che mangiate
sia a pranzo che a cena, in un’unica voce e calcolare quindi, tutti in una
volta, i nutrienti che vi sono contenuti.
Prendete in
considerazione anche il vino e l’acqua; se consumate acqua di rubinetto cercate
di venire a conoscenza dei componenti (chiedendo alla
USL locale), se usate acqua in bottiglia avrete notato che le etichette
forniscono molte informazioni e vi accorgerete, per esempio, che il calcio
contenuto varia molto da una marca all’altra.
Per quanto riguarda
l’olio, sarebbe meglio lo versaste con un cucchiaio per capire esattamente
quanto ne adoperate, visto l’alto potere energetico di
questo alimento.
A questo proposito,
vi proponiamo subito una tabella che vi darà il corrispettivo in peso (g) di alcuni alimenti misurati con due unità di misura
casalinghe: un cucchiaio da tavola (del volume effettivo di 10 cc) ed un
bicchiere “da vino” (contenente 125 ml di liquido di diversi alimenti).
TABELLA PESI E MISURE(49-180)
ALIMENTI |
UNITA’ DI MISURA |
PESO IN G. |
Farina di frumento 00 |
N° 1 cucchiaio colmo |
11 |
pastina |
n° 1 cucchiaio colmo |
15 |
riso crudo |
n° 1 cucchiaio colmo |
8 |
panna da cucina |
n° 1 cucchiaio colmo |
14 |
parmigiano/cacao in polvere |
n° 1 cucchiaio colmo |
10 |
parmigiano |
n° 1 cucchiaio raso |
7 |
marmellata |
n° 1 cucchiaio raso |
14 |
maionese/miele/olio/zucchero |
n° 1 cucchiaio raso |
9 |
zucchero |
n° 1 cucchiaio colmo |
13 |
latte |
n° 1 bicchiere |
129 |
vino |
n° 1 bicchiere |
127 |
TABELLE DI COMPOSIZIONE ALIMENTI E BEVANDE PERSONALI
ALIMENTI |
QUAN T ITA’ |
ACQUA grammi |
ENERGIA Kcal |
PROTEINE grammi |
GLUCIDI |
LIPIDI grammi |
ACIDI GRASSI |
POTASSIO milligrammi |
FERRO milligrammi |
CALCIOilligrammi |
FOSFORO milligrammi |
SODIO milligrammi |
RIBOFLAVINA milligrammi |
NIACINA milligrammi |
VITAMINA A nanogrammi |
VITAMINA C milligrammi |
TIAMINA milligrammi |
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DISPONIBILI grammi |
FIBRE grammi |
SATURI grammi |
Monoinsaturi grammi |
Polinsatur grammi |
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BEVANDE |
Q U A N T IT A’ |
PROTEINE grammi |
LIPIDI grammi |
DISPONIBILI grammi |
ALCOOL
grammi |
ALCOOL gradi |
ENERGIA Kcal |
POTASSIO milligrammi |
FERRO milligrammi |
CALCIO milligrammi |
FOSFORO milligrammi |
SODIO milligrammi |
RIBOFLAVINA milligrammi |
NIACINA milligrammi |
VITAMINA
A nanogrammi |
VITAMINA
C milligrammi |
TIAMINA milligrammi |
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TOTALI |
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* * * * * * * * * *
_La conoscenza dei
nostri fabbisogni è fondamentale per valutare l’adeguatezza della nostra dieta
in seguito all’analisi fatta precedentemente o per
comporre una nuova dieta.
FABBISOGNO ENERGETICO
(FE)
_Il fabbisogno
energetico o calorico è definito come la quantità di energia
necessaria a compensare il dispendio energetico
richiesto per mantenere a lungo termine un buono stato di salute ed un
appropriato livello di attività fisica (91-19)!; la sua valutazione è
essenziale per evitare all’organismo gli squilibri metabolici determinati dalla
eventuale differenza tra l’energia introdotta con gli alimenti e l’energia
consumata durante lo svolgimento delle attività quotidiane(AUTO)!.
_E’ bene tener
presente comunque che la variabilità inter-individuale
può essere infatti del 10-15% per quanto riguarda l’MB ed arrivare anche al 30%
fra soggetti omogenei per sesso, età, peso ed occupazione. (49-18)!
METABOLISMO DI BASE
La quota energetica
richiesta per le attività vitali indipendenti dalla nostra volontà (attività cardiaca, respiratoria, del sistema nervoso e
cerebrale, per il tono muscolare, per le secrezioni digestive ed endocrine, i
movimenti gastroperistaltici) si definisce Metabolismo di Base (MB)(15-47)!
_Il metabolismo
basale ha varie caratteristiche:
-
maggiore è la massa corporea,
maggiore è l’MB;
-
nella donna l’MB è inferiore
rispetto all’uomo;
-
le sostanze eccitanti, agendo
sul piano fisico o psichico, possono aumentare l’MB fino al 50% ed oltre;
-
in stati di ansia od angoscia
il fabbisogno basale aumenta fino al 50% in più, e del 7% per ogni grado di
temperatura in caso di febbre;
-
durante gli ultimi 3 mesi di
gravidanza aumenta del 20%;
-
nei Paesi caldi l’MB è più
basso;
-
l’MB è più basso in soggetti
iponutriti rispetto a quelli ipernutriti.(15-47)!
SUL PESO CORPOREO…
Per stabilire se
siamo sottopeso, normopeso o sovrappeso dovremo calcolare il nostro Indice di
Massa Corporea (IMC) con la seguente formula:
IMC= Peso in kg /
(Altezza in metri)²
Es: P= 55kg; A= 1,60m; IMC= 55 / (1,60)² = 55 / 2,56 =
21,5
Se il nostro IMC è
minore di 18,5 siamo sottopeso; se è compreso tra 18,5
e 25 siamo normopeso; se invece è maggiore di 25 siamo sovrappeso.
In seguito, laddove verrà preso in considerazione il peso corporeo (Pc), esso
dovrà essere quello osservato se vogliamo mantenerlo, o quello desiderato se
vogliamo modificarlo.
Es: P= 70kg; A= 1,60m; IMC= 70 / (1,60)² = 70 / 2,56 =
27,3
In questo
esempio il nostro IMC è maggiore di 25 e pertanto siamo sovrappeso; il peso
normale più vicino al nostro è quello a cui corrisponde, a parità di altezza,
un IMC pari a 25.
Se
pertanto vogliamo ridurre il nostro peso fino a diventare normopeso, dovremo
considerare di raggiungere un peso corrispondente ad un IMC almeno pari a 25.
Per calcolare questo
peso possiamo usare la formula seguente:
Peso in kg= IMC x A²
= 25 x 1,60² = 25 x 2,56 = 64 kg
COME CALCOLARE IL METABOLISMO DI BASE (49-11)
Le tabelle seguenti
forniscono il valore del Metabolismo di Base espresso in kcal/giorno a partire
dal peso corporeo (Pc)
espresso in kg e, ove richiesta, dall’altezza (A) espressa in metri.
MASCHI FEMMINE
ETA’ IN ANNI |
MB |
MB |
< 3 |
0,167Pc+1517A-616 |
16,24Pc+1022A-413 |
3-9 |
19,59Pc+131A+416 |
16,96Pc+162A+370 |
10-17 |
16,2Pc+136A+516 |
8,36Pc+466A+201 |
18-29 |
15,3Pc+679 |
14,7Pc+496 |
30-59 |
11,6Pc+879 |
8,7Pc+829 |
60-74 |
11,9Pc+700 |
9,2Pc+688 |
³ 75 |
8,4Pc+819 |
9,8Pc+624 |
Dopo aver calcolato il vostro MB giornaliero (MBG) =…………, nel
seguito vi sarà utile anche l’MB orario (MBO) , pari a
MB giornaliero / 24 (ore) =…………
FABBISOGNO DI
ATTIVITA’
_Le varie attività
fisiche, a seconda della loro intensità e della loro
durata, influenzano sensibilmente le necessità energetiche; mediante la
seguente tabella potrete ricavare il
dispendio energetico di una vostra giornata.
TABELLA ATTIVITA’ FISICHE(49-32)
ATTIVITA’ IEI TEMPO IEI x T
Personale
amministrativo dirigenziale e impiegati Liberi
professionisti Tecnici
e simili |
M 1,60 |
|
|
Nella prima colonna sono indicate varie attività (e speriamo
che vi siano anche le vostre); nella seconda trovate
l’IEI (Indice Energetico Integrato) cioè il costo energetico di una attività,
comprensivo delle pause di riposo normalmente presenti in quella attività,
espresso come multiplo dell’MB. Nella terza colonna potrete scrivere, sulla riga
corrispondente all’attività presa in considerazione, il tempo dedicato a quella attività in ore e frazioni. Esempio: 2 ore ed un quarto si indicano
con 2,25; 2 ore e mezza con 2,5; 2 ore e tre quarti con 2,75. Nella quarta colonna scriverete il risultato ottenuto
moltiplicando l’IEI per il tempo dedicato a quell’attività. Esempio: una donna che lavora in agricoltura in
condizioni di buona meccanizzazione per 7 ore ed un quarto scriverà nella
quarta colonna il risultato del prodotto 2,3 x 7,25 = 16,7. Per ottenere il dispendio energetico determinato
da questa attività bisognerebbe moltiplicare 16,7 per l’MB orario. Una volta completata la quarta colonna, per ottenere il
dispendio energetico totale della giornata considerata bisognerà fare la
somma delle cifre presenti nella quarta colonna, moltiplicare il risultato
ottenuto per l’MB orario ed aumentare quest’ultimo
risultato del 10% per tener conto della termogenesi indotta dalla dieta. |
F 1,60 |
|
|
||
Collaboratori
domestici Personale
di vendita Lavoratori
del terziario |
M 2,25 |
|
|
|
F 1,90 |
|
|
||
Lavoratori
in agricoltura, allevamento, silvicoltura e pesca. Manovali Operatori
di produzione e dei trasporti |
M 3,0 |
|
|
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F 2,3 |
|
|
||
Mansioni
come nel gruppo precedente ma poco meccanizzate |
M 3,8 |
|
|
|
F 2,8 |
|
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||
Igiene
personale |
2,50 |
|
|
|
Pasti |
1,50 |
|
|
|
Dormire
- riposare |
1,00 |
|
|
|
Istruzione |
1,50 |
|
|
|
Cura
della casa |
2,50 |
|
|
|
Cura
dei figli |
3,00 |
|
|
|
Acquisti
– spesa |
2,50 |
|
|
|
Attività
sportive |
6,00 |
|
|
|
Attività
religiose, civili e politiche |
1,80 |
|
|
|
Camminate |
4,00 |
|
|
|
Lettura,
TV e radio |
1,10 |
|
|
|
Hobbies |
1,80 |
|
|
|
Spostamenti |
2,00 |
|
|
FABBISOGNO PROTEICO (FP)
Per le proteine vi
forniamo una tabella mediante la quale desumere il vostro fabbisogno
giornaliero di proteine.
Tale fabbisogno si
ottiene moltiplicando la cifra corrispondente alla vostra età per il vostro peso in kg, tenendo presente che il peso corporeo da
utilizzare nel calcolo è quello osservato se volete mantenerlo e quello
desiderato se volete modificarlo.
|
ETA’ (anni) |
LIVELLO DI SICUREZZA corretto per la qualità proteica* (g/kg peso corporeo** /die) |
*La qualità proteica è quella delle proteine
mediamente consumate dalla popolazione italiana; **i valori per la gestazione e per l’allattamento indicano di
quanti grammi al giorno deve essere aumentata la
quota personale nel periodo corrispondente. |
AMBOSESSI FINO AI 9 ANNI E MEZZO DI ETA’ |
0.50-0.75 |
2.09 |
|
0.75-1.00 |
1.87 |
||
1.5 |
1.48 |
||
2.5 |
1.43 |
||
3.5 |
1.38 |
||
4.5 |
1.34 |
||
5.5 |
1.29 |
||
6.5 |
1.28 |
||
7.5 |
1.28 |
||
8.5 |
1.28 |
||
9.5 |
1.25 |
||
MASCHI |
10.5 |
1.25 |
|
11.5 |
1.24 |
||
12.5 |
1.27 |
||
13.5 |
1.23 |
||
14.5 |
1.22 |
||
15.5 |
1.17 |
||
16.5 |
1.14 |
||
17.5 |
1.09 |
||
FEMMINE |
10.5 |
1.27 |
|
11.5 |
1.24 |
||
12.5 |
1.22 |
||
13.5 |
1.19 |
||
14.5 |
1.14 |
||
15.5 |
1.10 |
||
16.5 |
1.05 |
||
17.5 |
1.01 |
||
ADULTO |
|
0.95 |
|
GESTAZIONE** |
|
+6 |
|
ALLATTAMENTO** |
|
+17 |
FABBISOGNI
DEGLI ALTRI NUTRIENTI
Dalla tabella che segue potrete desumere i vostri fabbisogni
degli altri nutrienti.
CATEGORIA |
ETA’ (anni) (1) |
PESO (kg) (2) |
ACIDI GRASSI ESSENZIALI (3) grammi |
CALCIO (4) milligrammi |
FOSFORO (5) milligrammi |
POTASSIO milligrammi |
FERRO (6-7) milligrammi |
ZINCO milligrammi |
RAME milligrammi |
SELENIO nanogrammi |
IODIO (8) nanogrammi |
TIAMINA milligrammi |
RIBOFLAVINA milligrammi |
NIACINA (9) milligrammi |
VITAMINA B6 (10) milligrammi |
VITAMINA B12 nanogrammi |
VITAMINA C milligrammi |
FOLATI (11) nanogrammi |
VITAMINA A (12-13) nanogrammi |
VITAMINA D (14) nanogrammi |
|
ω6 |
ω3 |
||||||||||||||||||||
LATTANTI |
0.5-1 |
7-10 |
4 |
0.5 |
600 |
500 |
800 |
7 |
4 |
0.3 |
8 |
50 |
0.4 |
0.4 |
5 |
0.4 |
0.5 |
35 |
50 |
350 |
10-25 |
BAMBINI |
1-3 |
9-16 |
4 |
0.7 |
800 |
800 |
800 |
7 |
4 |
0.4 |
10 |
70 |
0.6 |
0.8 |
9 |
0.7 |
0.7 |
40 |
100 |
400 |
10 |
|
4-6 |
16-22 |
4 |
1 |
800 |
800 |
1100 |
9 |
6 |
0.6 |
15 |
90 |
0.7 |
1.0 |
11 |
0.9 |
1 |
45 |
130 |
400 |
0-10 |
|
7-10 |
23-33 |
4 |
1 |
1000 |
1000 |
2000 |
9 |
7 |
0.7 |
25 |
120 |
0.9 |
1.2 |
13 |
1.1 |
1.4 |
45 |
150 |
500 |
0-10 |
MASCHI |
11-14 |
35-53 |
5 |
1 |
1200 |
1200 |
3100 |
12 |
9 |
0.8 |
35 |
150 |
1.1 |
1.4 |
15 |
1.3 |
2 |
50 |
180 |
600 |
0-15 |
|
15-17 |
55-56 |
6 |
1.5 |
1200 |
1200 |
3100 |
12 |
9 |
1 |
45 |
150 |
1.2 |
1.6 |
18 |
1.5 |
2 |
60 |
200 |
700 |
0-15 |
|
18-29 |
65 |
6 |
1.5 |
1000 |
1000 |
3100 |
10 |
10 |
1.2 |
55 |
150 |
1.2 |
1.6 |
18 |
1.5 |
2 |
60 |
200 |
700 |
0-10 |
|
30-59 |
65 |
6 |
1.5 |
800 |
800 |
3100 |
10 |
10 |
1.2 |
55 |
150 |
1.2 |
1.6 |
18 |
1.5 |
2 |
60 |
200 |
700 |
0-10 |
|
60+ |
65 |
6 |
1.5 |
1000 |
1000 |
3100 |
10 |
10 |
1.2 |
55 |
150 |
0.8 |
1.6 |
18 |
1.5 |
2 |
60 |
200 |
700 |
10 |
FEMMINE |
11-14 |
35-51 |
4 |
1 |
1200 |
1200 |
3100 |
12/18 |
9 |
0.8 |
35 |
150 |
0.9 |
1.2 |
14 |
1.1 |
2 |
50 |
180 |
600 |
0-15 |
|
15-17 |
52-55 |
5 |
1 |
1200 |
1200 |
3100 |
18 |
7 |
1 |
45 |
150 |
0.9 |
1.3 |
14 |
1.1 |
2 |
60 |
200 |
600 |
0-15 |
|
18-29 |
56 |
4.5 |
1 |
1000 |
1000 |
3100 |
18 |
7 |
1.2 |
55 |
150 |
0.9 |
1.3 |
14 |
1.1 |
2 |
60 |
200 |
600 |
0-10 |
|
30-49 |
56 |
4.5 |
1 |
800 |
800 |
3100 |
18 |
7 |
1.2 |
55 |
150 |
0.9 |
1.3 |
14 |
1.1 |
2 |
60 |
200 |
600 |
0-10 |
|
50+ |
56 |
4.5 |
1 |
1200- 1500 |
1000 |
3100 |
10 |
7 |
1.2 |
55 |
150 |
0.8 |
1.3 |
14 |
1.1 |
2 |
60 |
200 |
600 |
10 |
GESTANTI |
|
|
5 |
1 |
1200 |
1200 |
3100 |
30 |
7 |
1.2 |
55 |
175 |
1 |
1.6 |
14 |
1.3 |
2.2 |
70 |
400 |
700 |
10 |
NUTRICI |
|
|
5.5 |
1 |
1200 |
1200 |
3100 |
18 |
12 |
1.5 |
70 |
200 |
1.1 |
1.7 |
16 |
1.4 |
2.6 |
90 |
350 |
950 |
10 |
1) I limiti superiori dell’intervallo di età si
intendono fino al compimento del successivo compleanno (ad esempio con “1-3
anni” si intende da 1 anno appena compiuto fino al compimento del 4° anno).
L’ultima classe di età della donna è “50 e più” poiché
con la menopausa cambiano i fabbisogni di due importanti nutrienti: il calcio
ed il ferro. Nell’uomo l’ultima classe di età è “60 e
più”.
2) Nell’adulto è stato riportato il peso desiderabile
medio dei maschi e delle femmine nella popolazione italiana.
3) Il fabbisogno di acidi grassi w6 aumenta dopo la 10a settimana di gravidanza.
4) Nelle donne in età post-menopausale si consiglia
un apporto di calcio da 1200 a 1500 mg in assenza di terapia con estrogeni. Nel
caso di terapia con estrogeni, il fabbisogno è uguale a quello degli anziani
maschi (1000 mg).
5) Con l’eccezione del lattante, il livello di
assunzione raccomandato di fosforo è uguale in grammi a quello dle calcio, il
che corrisponde ad un rapporto molare fosforo/calcio 1/1,3.
6) Il livello di assunzione raccomandato di ferro è
di 18 mg nelle adolescenti mestruate e di 12 mg nelle altre.
7) L’apporto di ferro in gravidanza che corrisponde
alla minore morbosità e mortalità fetale e neonatale è tale da non potere
essere facilmente coperto con un’alimentazione equilibrata, per cui si
consiglia una supplementazione.
8) Poiché la dieta è spesso carente di iodio, per la
copertura dei fabbisogni si consiglia l’uso di sale arricchito con iodio.
9) La niacina è espressa come niacina equivalenti in
quanto comprende anche la niacina di origine endogena sintetizzata a partire
dal triptofano (1 mg di niacina deriva da circa 60 mg di triptofano).
10) Il fabbisogno di vitamina B6 è stato calcolato
sulla base di 15 mg/g
di apporto proteico e considerando che circa il 15% dell’apporto energetico è
assicurato dalle proteine sia nel bambino che nell’adulto.
11) Un aumento dell’apporto di folati nel periodo
periconcezionale costituisce un fattore di protezione dalla spina bifida nel
nascituro.
12) La vitamina A è espressa in mg di retinolo equivalenti (R.E = 1 mg di retinolo = 6 mg di betacarotene = 12 mg di altri carotenoidi attivi)
13) In gravidanza per i noti effetti teratogeni legati
ad eventuali dosi eccessive, vanno assunti supplementi di vitamina A solo
dietro indicazione del medico, e comunque con dosi che non superino i 6 mg di
R.E.
14)Per
la vitamina D, gli intervalli comprendenti lo zero indicano che il gruppo di
popolazione considerato dovrebbe essere in grado di produrre un’adeguata
quantità di vitamina D in seguito all’esposizione alla luce solare. Il valore
più elevato dell’intervallo è la stima dell’apporto raccomandato per gli
individui con sintesi endogena minima. Il valore singolo indica che è prudente,
per tutti i soggetti della classe considerata, assumere (con la dieta o
mediante supplementazione) la quantità indicata di vitamina D.
* * * * * * * * *
Analizzata la vostra
dieta corrente e conosciute le quantità di nutrienti che ingerite, potrete
confrontarle con i fabbisogni consigliati nelle tabelle precedenti. Qualora le
quantità di nutrienti da voi assunte dovessero
discostarsi troppo da quelle consigliate potrete provare ad adeguarle oppure a
comporre una nuova dieta sulla base delle informazioni che di seguito vi forniremo.
COME PROCEDERE NELLA COSTRUZIONE DI UNA DIETA
Nell’analizzare la
nostra dieta abbiamo potuto calcolare le quantità assunte di tutti i nutrienti ma, nel comporne una nuova, fare i calcoli per
tutti i nutrienti sarebbe estremamente complesso; nel seguito, quindi,
prenderemo in considerazione i nutrienti che sono causa dei maggiori problemi
di carattere sanitario, economico ed ambientale, e cioè proteine, lipidi,
carboidrati, calcio, ferro, fibra.
Riteniamo infatti che, controllando l’assunzione di questi elementi
nutritivi, variando opportunamente nell’arco della settimana gli alimenti e
trattandoli in modo da non modificarne eccessivamente le proprietà nutritive,
dovremmo riuscire a comporre una dieta che, con un buon margine di sicurezza,
tenga conto di tutti i nostri fabbisogni.
Innanzitutto vi diamo
qualche consiglio pratico di carattere generale:
- abbiamo visto nel
secondo capitolo come l’uso eccessivo di proteine di origine
animale non sia
ecologicamente
sostenibile, salutare ed economico, perciò potremo cominciare a diminuire le
proteine
animali, cercando di soddisfare almeno metà del nostro fabbisogno settimanale
con proteine di origine vegetale, per esempio quelle dei legumi, che comunque
offrono delle buone percentuali di aminoacidi essenziali ed inoltre sono
alimenti di migliore impatto ecologico e di minor costo; va tenuto presente che
i legumi vanno sempre abbinati a dei cereali (ad esempio pasta e fagioli oppure
riso e piselli) per poter disporre di tutti gli aminoacidi essenziali nelle
corrette proporzioni;
-
limitare comunque il sale aggiunto a
tavola e nei cibi durante la manipolazione e la cottura, soprattutto quando si
mangiano alimenti trasformati che già contengono sale, lasciando inalterato
così il delicato sapore naturale degli alimenti;
-
usare prevalentemente olio extra
vergine d’oliva perché contribuisce a fornire le giuste quantità di acidi
grassi essenziali e non si ottiene da una miscela di altri oli ottenuti
mediante processi industriali;
-
prendere in considerazione anche
l’acqua come apportatrice di elementi oligominerali e di calcio;
-
preferire zuccheri complessi a quelli
semplici i quali non dovrebbero rappresentare più del 7-8% dell’energia
giornaliera, poiché concorrono ad aumentare la densità energetica e sono un
fattore di rischio riconosciuto per la carie dentaria;
-
coprire gran parte del fabbisogno in
carboidrati con cereali integrali in
modo da ingerire opportune quantità di fibra;
Passiamo ora alla
composizione della dieta vera e propria.
(Potrete
riportare i vostri risultati negli spazi appositi)
I LARN consigliano
che il 30% del fabbisogno energetico (FE), trovato precedentemente,
sia soddisfatto dai grassi, in
particolare non più del 10% dai grassi saturi ed il rimanente dai grassi
insaturi. Calcoliamo quindi il 30% di FE ed otteniamo il fabbisogno energetico
che deve essere coperto dai grassi (KcalGT); dividendo questo numero per 9 otteniamo i grammi di grassi (GT) che soddisfano questo
fabbisogno.
Abbiamo calcolato precedentemente il nostro fabbisogno di proteine in grammi
(PT); possiamo ora, moltiplicando i grammi di proteine trovati per 4 (le
calorie sviluppate da ciascun grammo di proteine) trovare l’apporto calorico
fornito dalle proteine (KcalFP).
A questo punto
possiamo trovare qual’è la quota del fabbisogno
energetico che può essere coperta dai carboidrati (KcalCT):
KcalCT = FE - (KcalGT + KcalFP)
Questa quota del
fabbisogno energetico è soddisfatta da un numero di grammi di carboidrati (CT)
pari a KcalCT
diviso 3,75 (calorie sviluppate da ciascun grammo di carboidrati).
FE= Kcal KcalGT= KcalFP= KcalCT=
GT= g.
FP= g.
CT= g.
Poiché
la composizione della colazione è generalmente costante possiamo calcolare gli
elementi nutritivi forniti da questo pasto e da eventuali altri spuntini che
sono consuetudine giornaliera.
Mediante le tabelle
di composizione degli alimenti calcoliamo l’apporto in grassi (Gc), proteine
(Pc) e carboidrati (Cc) della colazione e degli spuntini e li detraiamo dai rispettivi totali.
GT – Gc = G1 = g. FP
– Pc = P1 = g. CT – Cc = C1 = g.
Considerando che la
frutta e la verdura contengono quantità minime sia di grassi che di proteine,
possiamo detrarre da C1 l’apporto di carboidrati proveniente dalle quantità di
questi due alimenti consumati quotidianamente (C2) (i LARN consigliano 6-7 etti
di verdure ed ortaggi, compresi quelli per i condimenti, e circa 4-5 etti di
frutta). Otteniamo così:
C1 - C2 = C3 = g.
A questo punto
vediamo come soddisfare i fabbisogni proteici (P1) e di carboidrati (C3) con
cereali, legumi ed alimenti di origine animale.
Vi daremo ora la
formula per calcolare le quantità in etti di cereali (X) e di legumi o cibi
animali (Y) necessarie a soddisfare i vostri bisogni precedentemente
ricavati P1 e C3.
Cercate quindi nelle
tabelle di composizione degli alimenti i grammi di
carboidrati (a) e di proteine (c) contenuti in un etto (100 grammi) del cereale
considerato e i grammi di carboidrati (b) e di proteine (d) contenuti in un
etto (100 grammi) del legume o del cibo animale considerato.
Al problema in
questione si può dare la forma del seguente sistema di equazioni
lineari:
aX + bY
= C3
cX + dY
= P1
le cui soluzioni sono:
X = (dC3 – bP1) : (ad – bc) Y = (aP1 - cC3) : (ad – bc)
Esempio 1 : pasta e fagioli
Dalle tabelle di composizione degli alimenti si desume che:
a=83 c=11 b=52 d=24
supponiamo inoltre che siano P1 = 50 e C3 = 250.
Risultano quindi:
ad – bc = 83 x 24 – 52 x 11 = 1992 – 572 = 1420
dC3 – bP1 = 24 x 250 – 52 x 50 = 6000 –
2400 = 3600
aP1 – cC3 = 83 x 50 – 11 x 250 = 4150 –
2750 = 1400
X = 3600 : 1420 = 2,5 circa Y = 1400 : 1420 = 1 circa
Da tutto questo risulta che i nostri fabbisogni quotidiani di carboidrati C3
e proteine P1 possono essere soddisfatti con 2,5 etti circa di pasta e 1 etto
circa di fagioli da suddividere nei due pasti principali della giornata.
Esempio 2 : riso e carne (filetto di
vitellone)
Dalle tabelle di composizione degli alimenti si desume che:
a=88 c=7 b=0 d=20
Supponiamo inoltre che siano P1 = 40 e C3 = 150
Risultano quindi:
ad – bc = 88 x 20 – 0 x 7 = 1760 – 0 = 1760
dC3 – bP1 = 20 x 150 – 0 x 40 = 3000 – 0
= 3000
aP1 – cC3 = 88 x 40 – 7 x 150 = 3520 – 1050 = 2470
X = 3000 : 1760 = 1,7 circa Y = 2470 : 1760 = 1,4 circa
Da tutto questo risulta che i nostri fabbisogni quotidiani di carboidrati C3
e di proteine P1 possono essere soddisfatti da 1,7 etti circa di riso e da 1,4
etti circa di carne da suddividere nei due pasti principali della giornata.
Poiché nei cereali,
nei legumi e negli alimenti animali sono contenuti anche lipidi calcoliamone la quantità.
Nelle tabelle di
composizione degli alimenti cerchiamo le quantità di lipidi (m e n) contenute negli alimenti con
cui abbiamo soddisfatto i nostri fabbisogni di carboidrati e proteine.
Il primo alimento ci
avrà fornito m x X = mX grammi di lipidi; il secondo n
x Y = nY grammi di lipidi.
Il fabbisogno rimanente di lipidi è ora
G1 – (mX + nY) = G2, che noi consigliamo di soddisfare con l’olio extra vergine
d’oliva.
Oltre ai fabbisogni
di carboidrati, proteine e lipidi, vi sono quelli del
ferro e del calcio da tenere sotto controllo, utilizzando il metodo illustrato
all’inizio di questo capitolo nel paragrafo COME USARE LE TABELLE PER
ANALIZZARE LA DIETA.
Qualora la vostra
dieta fosse carente in questi nutrienti, potrete
sostituire le verdure e la frutta prescelte precedentemente con altre che,
sulla base dei dati presenti sulle tabelle di composizione possano equilibrare
la vostra carenza.
Ciò è possibile senza
dover rifare tutti i conti in quanto le calorie apportate dalla frutta e dalla
verdura variano entro margini abbastanza ristretti; l’eventuale differenza
calorica dovuta ai nuovi alimenti introdotti verrà
probabilmente compensata dalle variazioni del vostro fabbisogno energetico
dovute alla variabilità delle vostre attività quotidiane.