RICHIESTA DI COMMENTI 1
I risultati del movimento per il miglioramento della condizione umana iniziato con i primi cristiani hanno raggiunto - i risultati ;-)) - il loro culmine nel decennio intorno al 1970 , con la vittoria dei movimenti di liberazione nazionale delle colonie occidentali ed il conseguimento degli obiettivi principali del movimento di liberazione della donna .
In quegli stessi anni si è cominciato a mettere in discussione alcune conseguenze di quei risultati sulla base di alcuni studi sull'inquinamento e sulla sovrappopolazione ; studi che , tra l'altro , mostrarono come il tempo disponibile per intervenire , al fine di mitigare gli effetti negativi di quelle conseguenze , fosse misurabile in pochi decenni .
Inoltre, nell'ultimo decennio del XX secolo, si è dovuto prendere atto di due fatti essenziali:
1) le innovazioni tecnologiche hanno fatto sì che la quantità di lavoro umano necessaria a conseguire e/o mantenere il livello di vita medio "dell'Occidente" è tale da rendere inutile ogni aumento della popolazione , dovunque conseguito;
2) nei Paesi, socialisti ed ex-socialisti, in cui si era affermato il movimento politico che più direttamente si rifaceva al movimento generale sopra menzionato, l'organizzazione politico-sociale, pur avendo avuto a disposizione due / tre generazioni, non è riuscita a modificare le coscienze dei singoli in modo da non rendere più desiderabile il ritorno ad una condizione sociale di "guerra di tutti contro tutti”.
*     *     *     *     *     *
Da quegli studi e da questi fatti si può forse derivare che le organizzazioni politiche e sociali “di sinistra” dei paesi sviluppati che si pongono come UNICO obiettivo PRINCIPALE un consistente aumento del reddito dei meno abbienti (intesi come disoccupati e sottoccupati) senza porre con altrettanta forza la riduzione dell'orario di lavoro e dei consumi sono destinate a diventare sempre più marginali , almeno finchè la popolazione umana non si sarà stabilizzata dopo essere diminuita , cosa che verosimilmente avverrà fra 250-300 anni ( 100 per arrivare al massimo e poi un 200 per arrivare ad un numero compatibile con le necessità del mercato del lavoro e del profitto ) .
Questo perché i meno abbienti, nel loro insieme , in un contesto di produzione sovrabbondante e sempre più automatizzata :
3 ) hanno sempre meno occasioni di partecipare alla produzione della ricchezza sociale e quindi sempre meno sono percepibili come soggetti la cui esistenza è necessaria (o potenzialmente utile) al miglioramento del benessere sociale;
4 ) sono verosimilmente quelli che hanno valori e modelli di comportamento più lontani dalle necessità attuali e quelli più difficili da avvicinare a queste .
*     *     *     *     *     *
Una persona che NON CREDA ( A ) nell'esistenza di Entità Universali quali Dio, l’Umanità, la Giustizia, la Verità etc.,
ma CREDA ( B ) nell'opportunità di risolvere le contraddizioni che nel corso della vita GLI si presentano, dai fatti sopra elencati potrebbe trarre le seguenti conclusioni:
5 ) nei Paesi sviluppati, che, con il 20 % della popolazione producono l'80 % dell’inquinamento, sono da vedere con favore tutti i provvedimenti rivolti a contrarre i consumi al fine di riportare l'impronta ecologica umana al di sotto della capacità di carico del pianeta ; fra questi , a causa del poco tempo disponibile per modificare le coscienze , anche quelli che determinano una diminuzione della popolazione , agendo sia sulle nascite che sull'età media . Analogamente è da favorire ogni modificazione della produzione e dei consumi che vada nel senso di una maggiore sostenibilità ambientale e di una minore divisione del lavoro.
6 ) nei Paesi in via di sviluppo, in cui vive l'80 % della popolazione mondiale e che causano circa il 100 % dell’aumento della popolazione mondiale stessa, sono da apprezzare i provvedimenti che tendano a far diminuire la popolazione , in particolare quella "occidentalizzata" e quelli volti a preservare , ed eventualmente ripristinare , i sistemi di produzione autoctoni .
*     *     *     *     *     *
( A ) Il comunismo per noi NON è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato delle cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente.
K. Marx-F. Engels, L’ideologia tedesca, Editori Riuniti, Roma, 1972, pagg. 24-25 ( scritta nel 1846 ma pubblicata nel 1932 )
( B ) Il comunismo come soppressione della proprietà privata è la vera risoluzione dell’antagonismo tra la natura e l’uomo, tra l’uomo e l’uomo, tra la libertà e la necessità, tra l’individuo e il genere.
K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Einaudi, Torino, 1949, pagg. 121-122